Giarda dice di voler mantenere lo statuto di banca cooperativa e il sistema duale (Consiglio di gestione più Consiglio di sorveglianza), con l'obiettivo di dare stabilità all'istituto.
Nega ancora una volta qualsiasi ipotesi di fusione con altre banche popolari.
In caso di vittoria della lista appoggiata da Piero Giarda alle prossime elezioni del Consiglio di sorveglianza di Popolare Milano (PMI.MI), nessuno degli attuali componenti del Cdg delle banca verrà preso in considerazione per ricoprire le cariche di presidente e AD nel nuovo organo di gestione che la sorveglianza sarà chiamata a nominare.
Lo ha detto Piero Giarda, candidato alla presidenza del Consiglio di sorveglianza di Bpm all'assemblea del prossimo 21 dicembre.
"La ricerca dell'AD e del presidente del Consiglio di gestione saranno ispirati al principio di discontinuità" ha detto Giarda nel corso della presentazione alla stampa della propria lista.
"Nessuno dei componenti dell'attuale Cdg sarà considerato per la posizione di presidente e AD". Giarda non ha escluso "in via pregiudiziale" candidature interne alla banca.
"Vedremo se ci sono candidature idonee" ha specificato.
L'attuale presidente del Consiglio di gestione di Bpm è Andrea Bonomi, mentre la carica di AD è ricoperta ad interim da Davide Croff a seguito dell'uscita di Pietro Montani.
Alcune recenti indiscrezioni stampa avevano indicato come potenziale presidente del Cdg Dante Razzano, vicino a Bonomi e attualmente membro dell'organo di gestione della banca.
Il trend di medio periodo é impostato al ribasso mentre quello di breve può considerarsi neutro. Ulteriore conferma alla negatività di medio periodo viene data dalla posizione della chiusura sotto la media mobile lenta.
Poche indicazioni operative dallo studio dello stocastico.
Il valore a 42.7 non può essere messo in relazione con la neutralità del trend di breve.
Stesso discorso per l'oscillatore RSI, il cui valore (43) è compreso tra 35 e 50.