Il 3 e 4 Dicembre Firenze è stata il teatro del BTO (Buy Tourism Online) 2013, che consiste in un meeting internazionale del Turismo sul Web.
Uno studio condotto da Tourism Economics, una società di Oxford Economics, finanziato da Google, dal titolo “L’impatto dei Contenuti Online sul Turismo Europeo”, che ha preso in esame l’Italia, la Grecia e la Spagna, evidenzia come questi paesi che sono stati molto più colpiti dalla crisi economica rispetto ad altri sfruttino meno degli altri il web come mezzo di promozione delle turismo.
Internet svolge un ruolo sempre crescente nel settore dei viaggi europei, ormai la ricerca on line è una fonte primaria di informazioni sui viaggi, che ha superato tutte le altre forme di media e marketing tradizionali in Europa.
Le agenzie di viaggio attraverso strumenti online, come social media, app di viaggio e piattaforme di prenotazione, entrano in contatto diretto con il consumatore.
Logo del colosso informatico Google |
Tuttavia, anche se la domanda di turismo si sta orientando sempre di più verso l’on line, solo pochi operatori in Spagna, Italia e Grecia usano il commercio elettronico per entrare in contatto con potenziali clienti.
E’ importante riempire questo squilibrio, è secondo questo studio, l’Italia vedrebbe crescere la propria domanda turistica di circa il 10% e conseguentemente il PIL e il tasso di occupazione del Paese di circa l’1%.
Se una delle aziende leader del web quale è Google, ha deciso d’investire in Italia proprio nei settori del turismo e del Made in Italy, vuol dire che il potenziale c’è.
Come al solito servirebbe una politica con prospettive di medio termine che coinvolga tutti i settori legati al turismo (dagli alberghi ai trasporti locali), accompagnata da un’alfabetizzazione informatica spinta per tutto il settore turistico.