Il governo di larghe intese sembra essere sordo al grido d’allarme sulla svendita del patrimonio nazionale, lanciato da più parti.
Il governo Letta, starebbe infatti aprendo all’ingresso di soci europei in BANKITALIA obbligando contestualmente le banche italiane a cedere parte delle quote da loro possedute in essa.
Le nostre riserve auree presenti in Bankitalia, che ammontano a 92miliardi di euro ed 66 miliardi di valute pregiate e la nostra quota del 18%nella Banca Centrale Europea, quella del 3,24%nel Fondo Monetario e il controllo sui 145 miliardi di euro di circolazione monetaria in Italia li staremo svendendo ai tedeschi.
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BankItalia |
Leggendo nella Gazzetta Ufficiale del 30 novembre 2013 n. 133, il titolo II, riguardante la Banca d’Italia si nota che viene autorizzata la stessa, ad aumentare il proprio capitale a 7,5 miliardi con la disposizione precettiva che nessuno dei suoi azionisti può avere più del 5% del capitale sociale, azionisti che possono essere banche e assicurazioni non solo italiane ma anche estere, sempre che abbiano la sede legale e l’amministrazione centrale in uno Stato dell’Unione Europea.
l tedeschi hanno già dichiarato di essere positivamente allettati all’idea di poter entrare in BANKITALIA d’azionisti.
Rimane oscuro perché mai il ministro dell’Economia Saccomanni abbia fatto una norma che crea gravosi rischi di perdita di autonomia alla nostra economia, perché si muova da mesi, di concerto ed in gran segreto, con i dirigenti della complementare tedesca Bundesbank, e quali prospettive positive per il nostro paese potrebbe portare tale operazione.