Borsa italiana: Ftse mib visto in rialzo

Il 2014 si prospetta un anno positivo per Piazza Affari, con il FTSE Mib in crescita di oltre il 26% rispetto ai livelli attuali, anche se l'andamento non sarà lineare ma caratterizzato da una serie di correzioni.
La corsa dell'indice dovrà tuttavia fare i conti con una serie di fattori: innanzitutto le scelte di politica monetaria dei principali istituti centrali, la ripresa economica e gli sviluppi a livello politico in Italia. E' questa, in sintesi,la previsione dei 14 economisti e analisti consultati da Reuters nel sondaggio trimestrale sull'andamento del principale indice milanese.
Secondo la mediana delle stime raccolte, l'indice FTSE Mib , che ieri 11 dicembre ha chiuso a 17.973,96 punti, dovrebbe salire a 20.500 punti a metà anno (+14,1% rispetto a ieri) e a 22.750 punti a fine 2014 (+26,6%).
 Le previsioni raccolte la scorsa settimana sono leggermente più alte di quelle del sondaggio di settembre, quando gli intervistati avevano indicato quota 19.950 punti per metà 2014 e 22.400 punti per la fine del prossimo anno. 
"La politica monetaria delle diverse banche centrali sarà il principale driver della volatilità dei mercati durante l'anno", spiega Gabriele Spinelli, head of securities di Ubs in Italia.
"Mi aspetto una correzione degli indici dopo l'inizio dell'anno, anticipando l'annuncio (di riduzione) del programma di quantitative easing della Fed", aggiunge.
La possibilità di una correzione a inizio anno è condivisa anche da altri economisti.
Anche le mosse della Bce saranno sotto i riflettori: non solo per le decisioni di politica monearia ma anche per le iniziative legate al settore bancario, come la prossima asset quality review.
"C'è il rischio che la prossima asset quality review sulle banche europee porti alla necessità di nuovi aumenti di capitale per gli istituti italiani con ovvio impatto sul listino", spiega Stefano Turlizzi, asset manager di Cassa Lombarda.
Tra i driver in grado di guidare l'andamento del listino, gli intervistati sottolineano inoltre l'importanza della ripresa dell'economia reale e l'evoluzione della situazione politica.
"Anche la politica ovviamente contribuirà a definire il sentiero del mercato azionario domestico, dalla quale ci si attende un cambio di passo nell'implementazione di riforme volte ad aumentare la competitività del paese ed ad alleviare l'elevato carico fiscale a carico di lavoratori ed imprese", spiega Stefano Andreani, gestore azionario di Credit Suisse.