Scuola e Social Network: rapporto controverso

Tecnologia e regolamenti scolastici si stanno evolvendo ovunque in modo sincronizzato, adattandosi ai cambiamenti riscontrati nella società moderna, in particolar modo, nel settore giovanile. 
Gran parte dei regolamenti scolastici, attualmente sfruttati nelle scuole del nostro Paese, risalgono a metà degli anni '90, quando certi aspetti della società attuale non avevano ancora visto la luce. 
I social network, ad esempio. 
Twitter, Facebook, Skype, Whatsapp e simili, sono le applicazioni tutt'oggi più sfruttate dai giovani, sia in ambiente privato che pubblico - compresa la scuola. Accedere ad Internet per mezzo di apparecchiature elettroniche, è diventata un'attività all'ordine del giorno per gli studenti di oggi. 

Riuscite ad immaginarne le conseguenze?

Scuola e social network
Traduzioni, temi, esercizi matematici, ricerche. 
Ogni materia scolastica a portata di click. 
Ma non si tratta solo di questo, entra in ballo anche una questione di rispetto e di buona educazione nei riguardi degli insegnanti, senza contare la forte influenza esercitata da queste "distrazioni" sul livello di concentrazione degli studenti in classe. Insomma, è sicuramente una bella gatta da pelare. 
E' giusto che i regolamenti scolastici si adeguino ai cambiamenti della società, anche se non sempre queste norme ricevono la dovuta accoglienza da parte dei diretti interessati - in questo caso, gli studenti. Si contemplano norme disciplinari che riguardano - per esempio - "uso non autorizzato del cellulare o di altre apparecchiature elettroniche in aula e durante le attività scolastiche" oppure "la fruizione di strumenti di registrazione sonora e visiva non autorizzata durante lo svolgimento delle attività scolastiche" e simili.
E' facile ammonire gli studenti a parole, ma quando tutto ciò verrà tramutato in legge - stampata nero su bianco in un corposo regolamento stilato dalle scuole - la situazione cambierà rotta. Tutti coloro che contravverranno alle ferree regole scolastiche, dovranno accettarne le dirette conseguenze.